news / 07.11.2016
Intervento al festival europeo del montaggio

Lo scorso 23 ottobre 2016 si è svolto il Filmplus - Festival and Forum for the Art of Film Editing, l'unico festival europeo interamente dedicato al montaggio e che riunisce tutte le più importanti associazioni. L'AMC ha rappresentato i montatori italiani ed è stato presente con un videomessaggio che vi riportiamo qui sotto

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L’Italia è un paese che attraversa una fase difficile di ristrutturazione anche nel campo del cinema. In questi giorni si sta votando, dopo parecchi anni, una nuova legge per il cinema e tutti speriamo per il meglio.

Ma è anche stata sempre, in campo artistico, un caso speciale, con la capacità di alternare grandi intuizioni di avanguardia ad un classicismo di alto livello.

I nostri risultati a livello internazionale, anche nel settore specifico del montaggio, lo dimostrano.

In questi giorni sta iniziando la sua corsa all’Oscar come miglior film straniero e come miglior documentario il film di Gianfranco Rosi Fuocoammare, gia vincitore dell’Orso d’oro al Berlin international film festival.

Quelli di noi che hanno montato un film di realtà sanno bene quanto sia decisivo l’apporto del montaggio in tali film. Il montaggio in queste circostanze è una vera occasione di riscrittura integrale del film stesso, in una profonda dialettica tra regia e montaggio. 
Il montatore del film Fuocoammare è Jacopo Quadri, ma io stessa ho avuto la fortuna di realizzare insieme ad un collega, Fabrizio Federico, una collaborazione al montaggio di questo film e posso brevemente raccontarvi come è andata. 

Intanto l’intera fase di montaggio si è svolta sull’isola di Lampedusa, dove il film è stato girato. La volontà del regista era quella di poter girare ancora durante il montaggio se ce ne fosse stata l’esigenza e questo infatti è poi accaduto. 

Inizialmente sono state realizzate delle lunghe timeline di selezione del materiale girato dopodiché  è iniziata una fase creativa molto intensa che integrava strettamente la libertà inventiva alla verità del materiale girato. Questa fase è durata più di due mesi, una appassionante discussione tra di noi che ha portato al film quasi come è ora. Molte prove sono state fatte e molte sequenze sono state montate per poi non essere usate come spesso accade nel montaggio di un film.

Questo film è nato dallo scambio di idee e dall’ascolto reciproco di un gruppetto di persone in “esilio” su un’isoletta nel mezzo del mar  Mediterraneo, in immersione totale nella fase creativa.
Un’altro bel risultato del montaggio italiano è il European Film Awards al miglior montaggio, edizione 2013, vinto da Cristiano Travaglioli per il montaggio del film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, successivamente vincitore dellìOscar come migliore film di lingua straniera nel 2014.

Il film di Sorrentino è una grande sinfonia visiva di sontuosi movimenti di macchina montati insieme con una eleganza classica molto limpida. Grazie al montaggio il film trova il suo ritmo visivo. Cristiano Travaglioli, ospite di un incontro sul montaggio organizzato dalla nostra associazione, raccontava di come può essere diverso l’approccio ai movimenti di macchina a seconda dell’autore. Lui stesso infatti, dopo aver montato, a nostro avviso come fossero note di una partitura musicale moltissimi movimenti di macchina nel film di Sorrentino, ci raccontava di essersi poi trovato a dover discutere a lungo dell’opportunità di montare oppure no, un unico lungo carrello pieno di significato simbolico nel film di un altro regista italiano, Francesco Munzi. 

Quindi possiamo dire che il cinema italiano è un cinema dalle infinite varietà di approccio e di stile e noi montatori rappresentiamo spesso l’ultimo e il più decisivo momento di discussione creativa del film.

Questi due brevi esempi solo per dirvi che, nonostante le difficoltà del cinema in generale, in Italia resta appassionante montare  film di finzione o di realtà perché al montatore è dato molto ascolto.

Grande professionalità troviamo anche nella serialità televisiva di alto profilo. 

Posso fare brevemente alcuni esempi di serie italiane realizzate con standard internazionali, da Gomorra, la serie, molto conosciuta e molto innovativa, montata da Patrizio Marone, alla più classica e venduta in tutto il mondo, Il commissario Montalbano, montata da un membro del nostro direttivo, Stefano Chierchiè che ci racconta brevemente la sua esperienza come una esperienza di lavoro particolarmente appagante, per la libertà concessa dalla regia al montatore nel trovare i ritmi interni a  storie che raccontano le indagini di un commissario profondamente legato alla sua terra, la Sicilia; queste indagini seguono percorsi mai banali legati alla profonda comprensione dell'animo umano e i personaggi sono immersi in una bellezza architettonica e naturale valorizzati da lunghi piani sequenza. 

Infine vorrei ricordare la funzione fondamentale della formazione per molti dei montatori italiani; infatti in Italia abbiamo una scuola di cinema  conosciuta in tutto il mondo, la Scuola nazionale di cinema, ex Centro sperimentale di cinematografia, che da circa quaranta anni forma anche  montatori dando loro una competenza specifica che unisce capacità di pensiero e progettazione del montaggio ad una capacità tecnica alta, tutto questo sotto la guida illuminata e sapiente di Roberto Perpignani, montatore di autori come Bernardo Bertolucci o i fratelli Taviani, il quale ha partecipato attivamente alla storia del nostro cinema italiano sia con il proprio lavoro sia creando degli autori del montaggio che di tanto in tanto si fanno notare anche nel mondo.

 

Il Direttivo AMC